Frutta Secca: fa Bene o Male alla Prostata?


Vi sono notizie che riportano come il consumo regolare di frutta secca porti un certo numero e tipo di benefici alla prostata ritardando o comunque migliorando la tipica sintomatologia legata alle patologie che la possono interessare.

La situazione, in realtà, è ancora un po’ conflittuale poiché diversi studi evidenziano determinati risultati positivi; ad esempio il consumo regolare di frutta a guscio darebbe indicazioni interessanti su una tendenza alla riduzione per mortalità indotta dal cancro alla prostata.

Altri studi, invece, non hanno riscontrato tali benefici.

Nel seguito si cercherà un po’ di dipanare e riportare alcuni dei risultati ad oggi conosciuti e ottenuti nelle sperimentazioni.

Qual è la frutta secca?

Le parole “frutta secca” vengono utilizzate con un duplice significato: ad indicare tutta la frutta secca polposa ottenuta per essiccazione/disidratazione (e.g. datteri, fichi, prugne e uvetta) così come la frutta con guscio legnoso nella cui categoria rientrano, ad esempio, castagne, mandorle, noci, noci di cocco, nocciole e pistacchi.

Nella definizione di frutta secca a rigore occorre non dimenticare i semi oleaginosi – in genere bistrattati a causa di diversi pregiudizi – tra i quali si ricordano in primis i semi di zucca e a seguire i semi di lino, semi di sesamo e semi di girasole.

Sono alimenti con un importante contenuto calorico, circa 600 kcal per 100g. Questo non vuol dire che non si debbano mangiare, ma solo che occorre moderarne il consumo in particolar modo se si sta seguendo una dieta per perdere peso.

Le caratteristiche nutrizionali della frutta secca, vista con il suo significato generico, sono abbastanza simili; ad esempio i semi elencati in precedenza hanno caratteristiche molto simili alla frutta in guscio.

frutta secca varia

Ad ogni modo si sta parlando di alimenti ricchi di grassi vegetali insaturi e polinsaturi (e in particolare della famiglia Omega-6 e Omega-3), proteine, fibre, minerali e vitamine.

Dal punto di vista del solo contenuto in zuccheri e grassi in linea generale si può fare una distinzione netta tra la frutta secca polposa e la frutta secca a guscio: le prime sono ricche di zucchero e povere di grassi, le seconde sono ricche di grassi e povere di zucchero e in più presentano una totale assenza di glutine rendendo questo alimento ottimo anche per i celiaci.

La frutta secca a guscio grazie alla presenza di grassi insaturi e fitosteroli contribuisce alla riduzione del livelli di colesterolo nel sangue riducendo così di riflesso anche il rischio di patologie cardiovascolari.

Note le azioni antiossidanti della Vitamina E e dei polifenoli presenti nella frutta a guscio, azione antiossidante che ne fa un ottimo alimento per il benessere della prostata negli uomini.

Notevole l’apporto di sali minerali (oligoelementi) tra i quali magnesio, potassio, ferro, rame, fosforo e calcio così come di fibre che favoriscono il transito intestinale.

Il consumo di frutta secca fa parte di un sano e corretto regime dietetico indicato in particolar modo – visto l’alto contenuto proteico – ai vegetariani, ai vegani così come agli sportivi.

Benessere della prostata? Non solo frutta secca

L’iperplasia prostatica benigna è un aumento dello sviluppo del tessuto della ghiandola prostata dovuto ad un incremento delle cellule che la costituiscono.

Trattasi di una patologia benigna che però può provocare sintomatologia piuttosto fastidiosa (e.g. nocturia, dolore alla minzione, infiammazione e infezioni urinarie). Si interviene generalmente per via farmaceutica e nei casi più importanti con un intervento chirurgico.

È utile sapere che una corretta e sana alimentazione può aiutare ad evitare, o quanto meno ritardare, queste problematiche tipiche dell’uomo. Il riferimento è a frutta e ortaggi ricchi di vitamina C, vitamina E, Beta-Carotene e Luteina.

L’elenco è piuttosto nutrito: si parte dalle crucifere (e.g. cavolfiori, cavoli, e crescione) alle verdure a foglia verde scuro per arrivare ai peperoni e alle carote.

Ricco l’elenco di frutta: arance, mandarini, fragole, uva rossa, lamponi, mirtilli e limoni e in genere tutta la frutta e gli ortaggi il cui colore vira verso un colore arancio/giallo scuro/rosso.

Da aggiungere anche le patate per il loro contenuto in selenio.

Cosa dice la scienza

Come riportato nel paragrafo introduttivo ancora c’è una certa diatriba e alcuni risultati sono tra di loro contraddittori sebbene l’ago si sposti leggermente verso una valutazione positiva.

Ad esempio nel 2014 nella pubblicazione Association of nut consumption with total and cause-specific mortality sono stati coinvolti infermieri e altri professionisti sanitari dove si è dimostrato che il consumo di noci è inversamente associato, in modo dose-dipendente, alla mortalità totale e per causa specifica.

Altra pubblicazione, del 2016, Nut consumption and prostate cancer risk and mortality dove nelle conclusioni si riporta che non ci sono state associazioni statisticamente significative tra consumo di noci e incidenza di cancro alla prostata o mortalità specifica di indotta da carcinoma prostatico, però il consumo frequente di noci dopo la diagnosi è stato associato a una mortalità complessiva significativamente ridotta.

Premessi questi risultati, e in attesa di nuovi studi, 5-6 noci al giorno le possono mangiare tutti (a meno di avere delle ipersensibilità o allergie in generale verso questi tipi di alimenti) e un numero maggiore non creerà alcun problema a coloro che non hanno problemi di peso e/o non stanno seguendo una dieta particolare.

Una certa attenzione, per i diabetici e le persone che presentano problemi renali e/o che comunque stanno seguendo una dieta ipocalorica, in particolar modo la frutta secca polposa per l’alto contenuto di zuccheri.

Giuliano Fresoni

Dopo estenuanti ricerche sull’argomento prostata, penso di avere un’idea chiara in merito a cosa funziona e cosa non funziona per risolvere i problemi associati – in questo sito web il mio obbiettivo è quello di condividere informazioni utili, esperienza ed opinioni per aiutare gli uomini in difficoltà.

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