Orgasmo Prostatico: Cos’è, Come Funziona e Come Raggiungerlo


orgasmo prostatico

Quando eravamo ragazzini, a 15 anni, fra amici si parlava di sesso con metafore, modi di dire, battute e parafrasi che servivano a farci sentire grandi, esperti, parte del gruppo.

Una delle definizioni che usavamo più spesso e ci divertivano di più, almeno nel mio gruppo di amici di quel tempo, era la cosiddetta “sega vigliacca”.

Si trattava, essenzialmente, della situazione in cui un uomo si masturba e, per aumentare il piacere, si penetra analmente con il proprio dito. In altre parole, si tratta di quello che viene definito come massaggio prostatico.

Il fatto che questa pratica venisse definita, bonariamente, “vigliacca”, è una chiara manifestazione di come la cosa ci mettesse in qualche modo a disagio: se la stimolazione (e la penetrazione) dell’ano ti eccitava, doveva esserci se non altro qualcosa di strano, almeno nella nostra visione di ragazzini.

Ma andiamo con ordine. Prima di parlare di orgasmo prostatico, bisogna capire esattamente…

Che cosa è la prostata?



Senza edulcorare il concetto e, anzi, riprendendo quel linguaggio da compagnoni al bar, la prostata può essere definita come “quel punto, che assomiglia un po’ ad una nocciola, che si sente distintamente più duro del resto se ci si infila un dito nel sedere e si preme contro le pareti intorno” (questa è la definizione di un amico, che per convenzione chiameremo Ryan, nome di fantasia, trentasettenne).

Guardando invece la cosa dal lato medico, si tratta di una ghiandola, cioè di un organo che ha quale funzione primaria la produzione e la messa in circolazione di ormoni.

Essa è posizionata sotto la vescica, di fianco all’uretra, ed è composta in parte di tessuto muscolare e in parte di tessuto ghiandolare.

Il suo scopo principale è quello di intervenire nella produzione del liquido seminale, che viene poi spinto nell’uretra dove si mischia con gli spermatozoi.


Ne hai sicuramente sentito parlare perché, quando l’età avanza, si ingrandisce e ha spesso bisogno di essere controllata da un medico.

Charlie Glickman, sessuologo e autore di “The Ultimate Guide to Prostate Pleasure”, la definisce, scherzando, come “il boccino di Harry Potter” o come “una prugna matura, perché a toccarla è soda ma un po’ scivolosa”.

Questa ghiandola ha la proprietà di intensificare l’orgasmo, se stimolata a dovere. Secondo alcuni, ciò dipende da un adattamento genetico al sesso omosessuale.

Vista però la sua attività di produzione dello sperma, è molto più diffusa l’opinione per cui questa proprietà dipende proprio dalla sua funzione.

Ora ti dirò qualcosa che forse non sapevi: anche le donne hanno la prostata. E non mi riferisco al fatto che spesso la prostata è equiparata al punto G delle donne.

Certo, entrambi, se stimolati a dovere, permettono di raggiungere orgasmi intensi e possono causare la produzione di liquido (il famoso squirting).

Ma non è questo il punto: anche il corpo femminile è dotato di un insieme di tessuto ghiandolare e dotti intorno all’uretra, che viene definito prostata.

Esso, tuttavia, è uno dei punti maggiormente a rischio di infezioni e, alle volte, cancro, per le signore.

Ma torniamo a noi… che cosa è l’orgasmo?



Con questo termine, orgasmo, ci si riferisce alla fase di massima eccitazione raggiunta dopo una adeguata e più o meno lunga stimolazione.

Nell’uomo questo momento precede, ma ben più spesso è contemporaneo alla fase della eiaculazione, cioè all’emissione di liquido seminale.

Per arrivarvi, è necessario che i corpi cavernosi di cui è composto l’organo sessuale maschile si riempiano di sangue che, restandovi imprigionato, causa l’inturgidimento e l’aumento di volume del pene.

Tutto ciò dipende non solo da una stimolazione di tipo fisico, ma anche e soprattutto dalla componente psico-emotiva, che riveste un ruolo fondamentale dal momento che questa parte del corpo è interessata da una fitta rete di terminazioni nervose.

È stata inoltre dimostrata una stretta correlazione tra il livello di ormoni presenti nell’organismo e l’orgasmo maschile: nello specifico sono infatti coinvolti il progesterone, la noradrenalina, l’adrenalina, la serotonina e l’ossido nitrico necessario per il miglioramento dei processi di vasodilatazione.

In presenza di carenze o disordini ormonali, di natura fisiologica o patologica, risulta molto arduo per l’organismo predisporre le condizioni necessarie al raggiungimento dell’orgasmo che, in queste situazioni, può non verificarsi. Può anzi rivelarsi difficile, in determinati casi, anche il raggiungimento della sola fase dell’inturgidimento del pene.  

Studi recenti hanno dimostrato inoltre come l’impatto ormonale sull’orgasmo sia strettamente correlato al variare della sintesi di testosterone e di dopamina. Quest’ultima, in particolare, è considerata “l’ormone dell’amore”.

Detto questo, come si verifica l’orgasmo nell’uomo?


L’orgasmo può essere spiegato come una condizione psicologica ed emotiva che porta l’uomo a provare il più alto grado di piacere sessuale.

Esso si può raggiungere solo al termine di un ciclo di fasi che partono dall’eccitamento di tipo sia psicologico che fisico, proseguono attraverso la stimolazione e culminano nel raggiungimento dell’acme con relativo orgasmo.

Segue poi un allentamento della tensione erotica e un generale rilassamento che interessa tutto il corpo.

Per raggiungere l’apice è dunque necessario un eccitamento alla base, che dipende dall’attrazione fra i partner (o, nel caso di masturbazione solitaria, dipendente da altre fonti).

Al contrario del corpo femminile, il corpo maschile ha manifestazioni orgasmiche evidenti: il riferimento va non solo all’inturgidimento del pene, ma anche all’emissione del liquido seminale, ricco di spermatozoi, in conclusione del rapporto.

Ma non ci dimentichiamo della prostata

In che cosa consiste l’orgasmo prostatico?



L’orgasmo prostatico permette di raggiungere delle sensazioni molto più intense e soddisfacenti rispetto a quello classico, e anzi, a confronto, può essere definito addirittura esplosivo per le sue carstteristiche.

Ciò dipende anche dal fatto che si tratta di un’esperienza nuova, visto che questa parte del corpo di solito non è coinvolta negli orgasmi classici.

La stimolazione prostatica, con il conseguente raggiungimento dell’orgasmo prostatico, è una pratica che può essere esercitata anche da soli.

Capita che gli uomini associno questo metodo di stimolazione e eccitazione al mondo omosessuale e lo guardino dunque con sospetto.

Non bisogna però dimenticare che, come dicevamo, la prostata è una ghiandola endocrina che si trova intorno al corpo del pene e che è adagiata da una parte sull’intestino retto e dall’altra sulla parete vescicale, il cui ruolo è collegato alla secrezione del liquido seminale.

Per questo motivo, risulta naturale la sua associazione alla sfera sessuale maschile.

Proprio grazie alla sua struttura istologica, la prostata produce infatti sostanze eccitatorie.

Ma veniamo alla pratica…

Come si ottiene un orgasmo prostatico?



Un orgasmo prostatico dipende, per definizione, dalla stimolazione della ghiandola prostatica. Per farlo, è necessario manipolare la ghiandola attraverso la parete dell’intestino retto a cui essa è adagiata.

Per capire se si sta toccando il punto giusto, ci si può in linea di massima regolare così: inserendo un dito nell’orifizio anale, si deve individuare una struttura globosa, che per la sua grandezza ricorda le dimensioni di una noce.

Attenzione: la zona anale è molto sensibile e la penetrazione, soprattutto le prime volte, può risultare dolorosa.

È dunque necessario rilassarsi il più possibile, agire in modo estremamente delicato e facilitare l’inserimento del dito con l’ausilio di un lubrificante per eliminare ogni possibile attrito (in commercio sono disponibili gel o lubrificanti a base oleosa, con profumazioni e caratteristiche diverse).

Una volta individuata la prostata, è necessario iniziare la palpazione in modo delicato.

La ghiandola è infatti centro nevralgico di numerose terminazioni nervose e sensoriali e una stimolazione violenta può risultare pertanto fastidiosa.

Il modo più pratico per iniziare il massaggio prostatico è muovere leggermente il dito avanti e indietro e operare delle palpazioni circolari, in modo da coinvolgere la struttura prostatica in tutta la sua interezza.

È fondamentale che la palpazione sia delicata e le carezze siano appena accennate: data la presenza di numerose terminazioni nervose, una qualsiasi compressione del tessuto può risultare fastidiosa se non dolorosa.

Una emissione di liquido prostatico a seguito della stimolazione della ghiandola è perfettamente normale (si tratta della famosa azione di “milking the prostate”, come dicono oltremare).

Se la penetrazione rappresenta un tabù, è eccessivamente fastidiosa o semplicemente non ti senti pronto, puoi provare anche la stimolazione prostatica dall’esterno, tramite la palpazione della parete esterna a livello del perineo.

Si tratta dunque di stimolare la zona tra l’ano e i testicoli, che notoriamente contiene un elevatissimo numero di recettori nervosi che inviano all’ipotalamo stimoli di piacere.

Dato l’elevato numero di terminazioni nervose, basta una pressione leggera per dare il via alla sensazione di godimento,

Il punto di maggior piacere resta comunque il cosiddetto “punto L”, che rappresenta l’analogia nel corpo dell’uomo del famoso punto G femminile e si trova nel perineo.

Esso, secondo moltissime testimonianze, sarebbe artefice di orgasmi esplosivi.
Un modo di potenziare ancora maggiormente le sensazioni ottenute dal massaggio prostatico è quello di unirvi una stimolazione del pene contestuale, ottenuta manualmente o oralmente.

In Conclusione


Per concludere quindi questa specie di piccola guida al massaggio prostatico e ai poteri della prostata, vorrei aggiungere una considerazione personale finale, non tanto relativa al lato fisico ma sociale. Essa riguarda, in parte, la questione dei ruoli di genere nel sesso.

A prescindere dal fatto che, dopo averlo provato, questo tipo di pratica sessuale sia o meno di vostro gradimento, provare vi permetterà di scoprire cose nuove su voi stessi e aiuterà anche il vostro o la vostra partner ad entrare più in intimità con voi.

Un passo avanti per l’umanità, almeno nei rapporti di coppia.

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Giuliano Fresoni

Dopo estenuanti ricerche sull’argomento prostata, penso di avere un’idea chiara in merito a cosa funziona e cosa non funziona per risolvere i problemi associati – in questo sito web il mio obbiettivo è quello di condividere informazioni utili, esperienza ed opinioni per aiutare gli uomini in difficoltà.

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